Mele sotto pressione di clima e malattie

I produttori europei cercano nuove strategie per sopravvivere

Il raccolto di mele e pere del 2025 in Europa mostra risultati contrastanti. Alcune regioni hanno avuto buone produzioni, altre sono state colpite da siccità, caldo estremo e malattie. Francia e Italia, leader del settore, si trovano di fronte a sfide che potrebbero cambiare il futuro della frutticoltura.

In Francia, secondo Fruchthandel, la produzione è stimata in 1,57 milioni di tonnellate di mele, leggermente inferiore all’anno scorso. Le condizioni climatiche estreme — temperature elevate e mancanza di pioggia — hanno creato forti differenze tra nord e sud. In Provenza e Roussillon la produzione è diminuita fino al 25%, mentre nel nord è più stabile.

In Italia la situazione è più critica. La produzione di pere, un tempo fiore all’occhiello dell’Emilia-Romagna, è in forte calo. Varietà tradizionali come Abate Fetel soffrono i cambiamenti climatici e i costi crescenti. Molti frutticoltori stanno riducendo le superfici o passando a varietà più resistenti.

In Svizzera, i ricercatori di Agroscope segnalano un aumento del mal bianco del melo (Podosphaera leucotricha), difficile da controllare negli estati caldi e secchi. In collaborazione con l’Union Fruitière Lémanique, sono stati testati modelli previsionali per individuare il momento ottimale dei trattamenti fungicidi.

I risultati mostrano che una gestione integrata — che combina previsione, potatura, varietà resistenti e controllo del microclima — è la chiave per mantenere la produzione stabile riducendo l’uso di prodotti chimici. Il futuro della frutticoltura europea dipende dalla scienza, dalla tecnologia e dalla capacità di adattarsi a un clima che non perdona più.

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